Testimonianza del dottor Enzo Campanile

“Il pessimismo della ragione”

 

Ho commentato la mia seconda esperienza missionaria in Nigeria, quanto di più edificante sia capitato alla mia vita professionale, con due foto ed una striminzita, almeno nel lessico, didascalia: l’ottimismo del cuore. Lola ha chiesto a tutti noi partecipanti alla missione di stendere poche righe per descrivere le sensazioni e raccontare qualche aneddoto “simpatico”! Non mi va di deluderla, dovendola avvertire tuttavia che le venti righe – comprendenti questa introduzione – non possono non assecondare i moti dell’animo mio, da sempre, vieppiù in questa circostanza, in balia della forza della contraddizione.

Allora il titolo che ho dato a questo breve scritto è: il pessimismo della ragione, scaturito da quanto rivisto ed ascoltato, e questa volta “udito”, durante le due settimane di permanenza.

Il pessimismo si materializza negli elementi più disparati:

dalle peripezie da incubo in cui siamo stati invischiati nelle pratiche aeroportuali all’arrivo, compreso il sequestro dei bagagli e di noi stessi in una stanza al cospetto di energumeni che solo l’intervento di suor Maria, dopo che tutta l’irruenza dialettica di cui è capace Rosi, non aveva sortito effetto alcuno, ci ha salvato;

alla atavica mancanza di corrente elettrica, e questo è niente, lo sapevamo già, ma la sorpresa della mancanza del carburante per attivare il generatore dell’elettricità della sala dedicata all’istruzione, ha insinuato in me qualche dubbio, rafforzato per altro da Rosi, sull’efficacia della gestione da parte delle suore delle risorse economiche per l’attività dell’ospedale e non solo.

Insomma: qualcosa ti danno, per lo più “con l’aiuto del Signore”, come Salvatore Buonino andava ripetendo ad ogni piè sospinto, e qualcosa ti tolgono!

Non parlo delle condizioni climatiche, anche queste ampiamente previste, ma una menzione particolare voglio dedicarla, anche per introdurre l’aneddotica annunciata, ai morsi della disidratazione dai quali ho temuto di …

È andata bene!

L’aneddoto “simpatico”, invece, appartiene al senso dell’udito: un colpo d’arma da fuoco nel pieno della notte, a pochissima distanza dalle stanze dove noi, rimasti in tre, dormivamo (per modo di dire). Il terrore che ci ha assalito per il resto della notte e quelle successive ha reso l’aracnofobia, la fobia per gli insetti in generale di Chiara e Rosi, una bonaria barzelletta.

Ma non sono stati tutti aspetti negativi inneggianti alla tristezza, c’è stato l’episodio del traino della Jeep andata in panne per la rottura del cambio. Ci siamo davvero fatti un sacco di risate, vero Chiara?

Taccio sull’inquinamento di un paese che stanno seppellendo sotto tonnellate di plastica.

No, non ci sono solo aspetti negativi: il gruppo a funzionato a meraviglia, quando c’era da lavorare sul serio (attività di istruzione e ambulatorio) e nei momenti di svago, soprattutto a tavola.

Le centinaia di bambini per le strade del villaggio e quelli che hanno dato calore, colore e voce gioiosa ai nostri pomeriggi, vissuti a fianco ad Happy home sono quello che mi ha insinuato la flebile vena di ottimismo: nonostante le condizioni socio-politiche ed igienico-sanitarie, crescono sempre anno dopo anno ad alimentare la speranza.

 

Good morning Doctore

I hope you have arrived

It is me Doctore Richard

 

Good morning Richard, We arrived safe last sunday. How is the lady with anemia post partum? Did she have blood tranfusion?

 

Good you are

No she refused blood transfusion

She demanded for discharge and l discharged her I think she will survive

I believe in miracles

 

Cosa può sintetizzare meglio di questo breve scambio di messaggi con il giovane medico dell’ospedale di Ngugo il mio ondivago ballonzolare dall’ottimismo del cuore al pessimismo della ragione!

Enzo Campanile