Diario di Stefano Riviello
Volontario S.O.Solidarietà Onlus

 Il viaggio per l’Africa inizia sempre molto tempo prima. Il giorno che precede la partenza è un misto di sensazioni, emozioni, preoccupazioni difficili da spiegare. Quest’anno sono partito il giorno 15-01-2018 ma non è stata la mia prima volta, S.O.Solidarieta’ mi ha dato la possibilità di ritornarci più volte, ma cosa più importante di conoscere realmente la Nigeria.
Credo che sia stato il viaggio più entusiasmante degl’ultimi anni, ho conosciuto tantissime persone ed ho seguito alcuni dei numerosi progetti che S.O.Solidarietà cura nel continente Africano.

Sono arrivato alle ore 12:00 del giorno 16 gennaio, mi ricordo ero molto sudato e molto stanco, ma il primo pensiero è stato fermarmi alla Hope House “l’orfanotrofio di Ngugo”.

Non ho un compito preciso nella Hope House, so solo che quando apro quella grande porta di ferro inizia la festa per i numerosi bambini ospiti dell’orfanotrofio.
Ad Happy Home invece quest’anno ho avuto la fortuna di collaborare con gli amici del Flep Club, (NGO nigeriana che collabora con in sul territorio) per il progetto della diffusione dello sport “come linguaggio universale”.

È stato veramente bello poter aiutare i bambini nella pratica delle varie discipline sportive che permetterà loro di acquisire un bagaglio di esperienze motorie, cognitive e sociali che sarà prezioso per tutta la vita.

Ho dedicato parte del mio tempo come ogni anno ad Happy Home con nuovi laboratori e nuovi metodi di insegnamento ed organizzando una grande festa dedicata ai colori.
Sono stato orgoglioso di conoscere uno dei nostri partner in Nigeria, Austine (Presidente di Flep Club) “un grande uomo”. Insieme a lui abbiamo intrapreso una serie di progetti molto molto importanti per S.O.Solidarietà.
Come la “Campagna “di sensibilizzazione nelle scuole, con scopo di ridurre l’inquinamento nel continente Africano combattendo il nemico numero uno: il sacchetto di plastica.

Ancora insieme ad Austine siamo stati a Mbaise per seguire i lavori di un pozzo da S.O.Solidsrietà, lì realizzato.

Credo che quel giorno a Mbaise sia stato uno dei più belli della mia vita: vedere quei volti soddisfatti per la fuoriuscita dell’acqua, è stato un motivo di orgoglio per me.
Sentire le parole grazie S.O.Solidarietà,  grazie Italia è qualcosa che non dimenticherò mai.